Ai soci allegato mail pdf Sentenza del Consiglio di Stato
I giudici di palazzo
Spada del Consiglio di Stato respingono al mittente, il ministero della
Salute, il regolamento sugli «standard ospedalieri» frutto dell'intesa
con le Regioni del 10 luglio scorso sul «Patto per la salute 2014-2016»
(art. 3).
Un tassello decisivo della riforma ospedaliera e dell'intero
Patto.
Un testo che adesso va riscritto. Respinto con ignominia. Perchè male (anzi malissimo) scritto, perfino
con errori sintattici, punteggiatura sbagliata, eccesso di termini
stranieri, confuso, formalmente eccepibilissimo.
E dovrà valere secondo i
giudici dal 2015 al 2017, non nel triennio 2014-2016. Valutando bene le
clausole di invarianza finanziaria, che nel testo rischiano di essere un
optional.
Il regolamento sugli standard
ospedalieri è da riscrivere. Praticamente daccapo. E, visto che siamo a
fine anno, dovrà modificare perfino la sua vigenza: dal 2014-2016 al
2015-2017. Parola dei giudici di palazzo Spada, che hanno rinviato al
mittente un testo (3 articoli e 1 allegato) che fa acqua da tutte le
parti. Un parere secco in 12 pagine.
A partire dalla
«scrittura assai lontana dai buoni canoni di un periodare piatto,
comprensibile a prima lettura ed elegante e per un uso assai frequente
di acronimi e di espressioni in lingua straniera, il cui ricorrere
andrebbe vietato».
E poi la punteggiatura, i vizi formali e sostanziali.
Nel mirino anche l'assicurazione della tenuta della clausola di
neutralità finanziaria del provvedimento: non è affatto vero, dicono i
giudici, potrebbe non essere così. Per non dire della confusione fatta
allegando al provvedimento un elenco di condizioni «irrinunciabili»
richieste e ottenute dalle Regioni, di cui però non è affatto chiaro
l'esito nel testo inviato dal Governo.
Risultato: «Si raccomanda
all'amministrazione la rilettura e riscrittura dell'intero testo» anche
alla luce dei criteri grammaticali e di drafting legislativo. E non
solo, è chiaro.
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