di Cinzia Marchegiani
12/8/2014 E’ braccio di ferro tra il Presidente della Regione Lazio, Nicola
Zingaretti e il Segretario Regionale Cittadinanzattiva Lazio Onlus.
L’avvocato Roberto Crea, nonché segretario regionale della stessa
associazione Cittadinanzattiva con un dossier minuzioso e sconcertante
ha messo a nudo le gravi carenze della Asl RomaG in tema di emergenza -
urgenza e assistenza sanitaria e per tale motivo a fine luglio 2014 ha
diffidato, sia la Regione Lazio che il Ministero della Salute poiché
all’orizzonte non ci sono alternative, la politica e l’amministrazione
regionale del Lazio non sono riuscite a salvaguardare un territorio
provinciale dove la sanità ha messo in ginocchio gli utenti e anche gli
operatori sanitari.
Si legge nel documento:
“Rilevato
Che il Ministero della Salute, la Regione Lazio, in virtù del combinato
disposto degli artt. 32 e 117 Cost. l’obbligo di garantire la tutela
del diritto della salute e alle cure mediche appropriate;
Invita e diffida
1) Ministero della Salute, in persona del Ministro pt.;
2) Regione Lazio, in persona del Commissario Straordinario della Sanità, On.le Nicola Zingaretti;
3) Azienda Sanitaria Usl Rm/G, in persona del Direttore Generale Giuseppe Caroli
ad adottare ogni più opportuna iniziativa per provvedere a
sanare le gravissime carenze strutturali e organizzative relative al
distretto territoriale dell’Asl Rm/G, entro e non oltre il termine
perentorio di 30 gg. dalla ricezione della presente. In difetto verranno
adite le Autorità Giudiziarie competenti per l’accertamento delle
eventuali responsabilità e per garantire l’effettività del diritto alla
salute.”
Il dossier che potete leggere all’interno dell’articolo è un lavoro
certosino frutto di una capillare indagine che mostra la grave
situazione di assistenza sanitaria in cui versa ormai il territorio
provinciale di Roma. “Adesso basta!” - tuona Cittadinanzattiva Tribunale
per i Diritti del Malato Lazio “la diffida è esplicita, sono stati
concessi 30 giorni per intervenire contro le gravi carenze della Asl
Roma G in tema di emergenza - urgenza e assistenza sanitaria, dopo di
che ricorreremo a tutte le Autorità competenti a tutela del diritto alla
salute dei cittadini dei 70 comuni di quel territorio che oggi, e da
anni, non è garantito".
Questa è la situazione denunciata:”La mancanza di un'emodinamica che
possa salvare la vita in caso di infarto del miocardio, una sola
ambulanza con medico rianimatore a bordo che è quasi sempre già
impegnata in servizi di trasporto di malati da un ospedale all'altro,
nessuna auto medica, l'eliminazione dei posti di rianimazione a Subiaco,
nessuna risonanza magnetica, carenza drammatica di personale sanitario e
di posti letto per acuti in un territorio abitato da quasi mezzo
milione di persone e con flussi turistici e commerciali di altri milioni
di cittadini.”
La sanità vittima di malapolitica e malagestione è al limite, la
fotografia appena scattata mostra lo scenario di un paese che
difficilmente di può definire competitivo, garante e lungimirante. Viene
contestata la migrazione forzata verso altri ospedali pubblici e
convenzionati soprattutto di Roma che non solo genera decine di milioni
di euro di mancati introiti per la ASL Rm G (per la gigantesca mobilità
passiva) - che significano mancati investimenti in servizi sanitari sul
proprio territorio - ma rappresentano un disagio enorme e insostenibile
per chi ha bisogno di diagnosi o di cure e per i familiari dei
ricoverati, costretti a viaggi lunghi e costosi per assistere i propri
cari.
Sotto l’occhio del ciclone c’è la cosiddetta riconversione
dell'ospedale di Subiaco che Cittadinanzattiva denuncia:”provocherà
altri gravi disagi ai cittadini di un territorio nel quale il diritto
alla salute e alle cure non è uguale a quello degli altri, e questo non è
tollerabile. Tutto questo e' noto da molto tempo e contenuto
paradossalmente proprio nei documenti ufficiali della ASL relativi alle
attività del 2013! Dopo inutili sollecitazioni e richieste di incontri,
anche negli ultimi mesi, rimaste inascoltate e senza risposte da parte
della Regione, i cittadini hanno avuto solo promesse non mantenute, date
relative ad impegni che cambiano continuamente e atti contrari a ciò di
cui i cittadini hanno bisogno e chiedono con forza. Adesso basta.”
La replica a questa pungente diffida si legge in alcuni giornali che
riportano la nota della Regione Lazio che attribuisce la polemica di
Cittadinanzattiva, sulla situazione della sanità nella Roma G, del tutto
infondata o frutto di distrazione:”come è noto con i piani operativi
2013/15 l’ospedale di Subiaco viene rilanciato e recuperato dalla
cancellazione prevista e sancita dal decreto 80 del 2010 in vigore fino a
ieri. Dunque non c’è alcun taglio ma lo sforzo di dare a quel
territorio una sanità nuova. La nuova configurazione si pone l’obiettivo
di dare risposte concrete ai bisogni di salute dei cittadini e
garantire le funzioni di emergenza. Per quanto riguarda l’emodinamica
dell’ospedale di Tivoli questa Amministrazione ha risolto in questi mesi
tutti i problemi che ostacolavano la regolare e legale funzionalità del
servizio e da settembre riprenderà a funzionare grazie anche
all’apporto di due cardiologi, in più l’ospedale sarà dotato di un
centro conto l’ictus che sarà collegato in rete con il Policlinico
Umberto I.”
L’Osservatore d’Italia ha raggiunto telefonicamente l’avvocato Roberto
Crea, che senza giri di parole ha ulteriormente confermato la decisione
presa: "La replica della Regione di nuovo parla di cose che verranno
fatte in futuro, il che conferma la correttezza dei dati presentati
nella nostra diffida e la situazione molto critica dell'assistenza e
soprattutto dell'emergenza nel territorio della ASL Roma G. Noi
continueremo a vigilare, soprattutto in vista della scadenza dei
termini dati dalla nostra azione. Ricordiamo alla regione e agli altri
destinatari del nostro documento che stiamo parlando di diritti dei
cittadini, di salute e di tutela, non di norme e di burocrazia.
Proseguiremo questa battaglia fino ad ottenimento di quanto spetta ai
cittadini di quel territorio. La regione Lazio, nella sua replica,
sembra non aver letto la diffida, visto che non cita molti altri punti
critici in essa contenuti. Questi sono il lavoro e il compito delle
associazioni di tutela come Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti
del Malato. La Regione compia atti formali e avvii i servizi che sono
previsti, ripristini i posti letto e assuma o trasferisca il personale
sanitario pubblico necessario a garantire a tutti i cittadini parità di
diritti e di cure. Ognuno faccia il proprio lavoro".
L’avvocato Crea ricorda anche che a maggio scorso Cittadinanzattiva
aveva chiesto di essere convocati da Rodolfo Lena, che ricordiamo è
stato fino a poco tempo fa il sindaco di Palestrina, ora Presidente
Commissione Politiche Sociali e Salute della Regione Lazio…ma sembra che
Cittadinanzattiva- Tribunale per i Diritti del Malato Lazio stia ancora
aspettando.
Il decreto 80 del 2010 citato nella nota, fissava il passaggio da 82 a
10 posti letto, dove non c’è cancellazione ma drastica riduzione…. ora
vedremo a quale percentuale di riduzione di posti letto si assisterà. Il
dossier parla chiaro, e forse la risposta arrivata tramite nota dalla
Regione Lazio è molto approssimativa e lontana dalla realtà che
Cittadinanzattiva ha invece ha denunciato nel dossier: “Il territorio
della Asl Rm G ha un bacino di utenza di residenti pari a quasi 482.000
persone. A questo bacino di utenza di residenti, vanno aggiunti i dati
seguenti: Valmontone, con i suoi circa 6 milioni di visitatori l’anno, è
considerato l’Outlet più visitato d’Italia, 19.809 visitatori al Museo
Archeologico Nazionale di Palestrina. L'Asl Rm G ha un organico di 1.740
operatori sanitari, 613 fra medici e veterinari, 332 tecnici, 385
amministrativi e 79 dirigenti ed è l'azienda sanitaria più estesa del
Lazio; Attualmente, l’Azienda versa in uno stato di grave carenza di
personale, mancando 90 medici, 150 infermieri e 240 operatori tecnici e
sanitari. Il bilancio preventivo dell’Asl Rm G indica una "perdita
prevista per il 2014 di 104 milioni e 393 mila euro". Inoltre, la
situazione in cui versano i reparti ospedalieri desta grande
preoccupazione, essendo da tempo in difficoltà con serie conseguenze per
i cittadini, costretti a continue migrazioni, talvolta a rischio della
vita (per mancanza o carenza di servizi di emergenza) e con impatto
grave sulla qualità della vita (a causa del ricovero di molti pazienti
in altre strutture di altre ASL anche molto lontane dai paesi di
residenza). Come dichiarato dalla stessa Azienda Sanitaria, <> (Attività di ricovero nella ASL Roma G, Rapporto Annuale SIO 2013.)
Per quanto riguarda l’”Emodinamica” i dati di
Associazionattiva sembrano tutt'altro rispetto a quelli della nota
regionale:" EMODINAMICA. E’ chiusa da 15 mesi la struttura dedicata
alla terapia dell'infarto del miocardio, patologia che nel 2013 ha fatto
registrare nell'Asl Rm G il "rischio grezzo" più alto della provincia
per la mortalità a 30 giorni dal ricovero: 11,49% contro una media
nazionale di 9,98% (Tivoli, dopo 2 anni di primato negativo italiano,
ora ha il settimo peggior dato della penisola: 17,66%). L'Emodinamica di
Tivoli, che era stata aperta da poco, è stata chiusa nel maggio 2013
dalla Regione che, nonostante l'abbia finanziata per 3 milioni di euro,
non l'aveva accreditata. Ricordiamo, infatti, quanto dichiarato dalla
Regione a gennaio: "l'Emodinamica presto sarà operativa", dopo aver
"autorizzato l'accreditamento della struttura sanitaria e concessa la
deroga al blocco del turn over assegnando due medici". Ciò rappresenta
il riconoscimento del ruolo fondamentale che avrebbe questa struttura
per salvare vite di persone colpite da infarto del miocardio. Poi l'Asl
Rm G assicurò di "inaugurare il reparto tra la fine di aprile e la metà
di maggio". Ma è ancora "statica" la situazione dell'Emodinamica con la
quale, nei mesi di attività, il "tasso di mortalità era stato ridotto
all'1,6%, grazie ai circa 500 trattamenti effettuati". Anche l'Asl da
tempo ripete nei suoi rapporti annuali "con forza la necessità di
un'emodinamica cardiaca che sia operante nell'arco delle 24 ore e possa
fungere da centro di riferimento per tutto il territorio. E' ben
documentato che la concentrazione delle emodinamiche nell'area urbana di
Roma determina una disparità di trattamento dei pazienti con infarto
miocardio acuto". Eppure ora sembra che il miracolo si compia a
settembre dopo tanti imbarazzanti contrattempi e rinvii...
Il Presidente Zingaretti è il Commissario ad acta della sanità Laziale,
e sembra che Cittadinanzaattiva abbia sollevato un vespaio con questo
dossier sconcertante, che fotografa una realtà alquanto diversa da
quella caldeggiata, difficilmente si potrà uscire dal commissariamento
con queste cifre e soprattutto con emergenze che stanno mettendo a dura
prova la sicurezza degli utenti che dovrebbero essere tutelati da un
piano sanitario che non guarda solo alla burocrazia ma alla vita umana e
soprattutto alla sua qualità....30 giorni intimati dalla diffida, e a
settembre mancano davvero pochi giorni.
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