venerdì 27 marzo 2015

Cittadinanzattiva Onlus- Comunicato stampa- 26 marzo 2015

Cittadinanzattiva Onlus
Comunicato stampa       Roma, 26 marzo 2015

Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato contro il taglio di 2,5 miliardi al Fondo sanitario.“Altro che rinuncia ad aumento, si chiama taglio. E se non si interviene sulla legge di stabilità, si ripeterà ogni anno fino al 2018

“Sono 2,5 miliardi in meno rispetto a quanto stabilito nel Patto per la Salute, successivamente confermato nella Legge di stabilità per il 2015. La verità è questa. Non si può ascoltare in silenzio chi sostiene che si sia trattato di una rinuncia ad un presunto aumento. Si tratta di un taglio orizzontale, e come tale va classificato”.  Questo il commento di Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva alle dichiarazioni rilasciate ieri da Chiamparino. “A questo si aggiunga anche che a sostenere la tesi del mancato aumento sono proprio le Regioni, cioè le stesse che fino a qualche giorno fa si lamentavano di non poter garantire le prestazioni essenziali, cioè i LEA”

“La cosa più grave, che nessuno ha avuto ancora il coraggio di dire”, ha aggiunto Aceti, “è che questo modus operandi potrebbe essere reiterato fino al 2018, e quindi diventare strutturale. E il meccanismo è semplice: le Regioni devono recuperare 4 miliardi ogni anno fino al 2018, se non lo faranno il Governo può intervenire direttamente sulle risorse per il Fondo Sanitario Nazionale, e il rischio che le Regioni continuino a sacrificare la sanità pubblica è altissimo, come ci dimostra la scelta del 2015. E’ necessario intervenire con urgenza e fattivamente sull’art. 1, comma 398 della legge di stabilità 2015, per scardinare questo meccanismo perverso”.

“Come se non bastasse, apprendiamo anche che c’è già un consenso sul posticipo al 2016  alla revisione dei LEA, all’effettivo accesso alle innovazioni come il tanto sbandierato farmaco anti-epatite C, e più in generale al rilancio del Servizio Sanitario Pubblico e del diritto alla salute dei cittadini. Siamo impazienti di leggere le misure adottate dalle Regioni con la prossima Intesa del 31 marzo, per accertare se saranno ancora una volta tagliati servizi e prestazioni utili, o se invece, come auspichiamo, ci saranno interventi fattivi per ridurre duplicazioni, inefficienze, burocrazia, sprechi, clientele”.

giovedì 19 marzo 2015

19 Marzo :tutti i provvedimenti all'esame della Stato-Regioni- Trapianti -Farmacovigilanza- PMA

 Provvedimenti per l'esame della Conferenza Stato-Regioni.
Dalle regole per il trasporto degli organi in caso di trapianti all'attuazione della direttiva Ue che stabilisce le procedure informative per lo scambio tra Stati membri di organi umani.

 Griglia degli interventi di valutazione dell'attuazione del Piano nazionale prevenzione 2014-2018 e le Linee guida sugli interventi assistiti con animali.

 Verifica dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi dei centri di pma e per la formazione dei tecnici valutatori delle strutture stesse alla farmacovigilanza, con le procedure operative e le soluzioni tecniche per condurre un monitoraggio efficace.

sabato 14 marzo 2015

Scuola speciale A.C.O.I. di Chirurgia Ambulatoriale e Day Surgery

Scuola speciale A.C.O.I. di Chirurgia Ambulatoriale e Day Surgery
Link:
http://www.acoi.it/formazione-acoi/le-scuole/day-surgery
http://www.sicads.com/

La  Scuola si pone l'obiettivo di contribuire alla formazione
post laurea delle figure professionali che operano in Day
Surgery, in un momento in cui ai professionisti viene chiesto
di garantire prestazioni sicure e d efficaci per i pazienti con
un utilizzo appropriato ed efficiente delle risorse.
La scuola si articola in un Corso base per coloro che sono
interessati a sviluppare le problematiche della Chirurgia a
degenza breve , Day Surgery e Chirurgia Ambulatoriale
e in un Corso avanzato per coloro che svolgono o sono candidati a svolgere
un ruolo di responsabilità all'intero delle strutture di Day Surgery.

Direttore della Scuola Dr. Marsilio Francucci  Azienda Ospedaliera ”S.Maria” Terni
francuccim@aospterni.it  
Coordinatore Scientifico Dr. Edmondo Cardi edmondocardi@libero.it

domenica 15 febbraio 2015

13/2 Ospedali, ecco gli standard - restyling dopo lo stop del Consiglio di Stato - Ancora il regolamento non in Gazzetta


Non ancora in  Gazzetta Ufficiale il regolamento sugli standard ospedalieri , licenziato il 5 agosto scorso dalla Conferenza Stato-Regioni, ma rimandato indietro «con ignominia» dal Consiglio di Stato per la lunga sequela di errori sintattici.
«Il predetto Atto - si legge nella premessa al provvedimento rivisto e corretto - recava errori materiali di carattere omissivo, non essendo state recepite e formalizzate in un unico testo le osservazioni delle Regioni, accolte nel merito dal ministero della Salute e dal concertante ministero dell'Economia».
A dirla tutta, però, i giudici di Palazzo Spada avevano respinto al mittente il testo perchè scritto malissimo, perfino con errori sintattici, punteggiatura sbagliata, eccesso di termini stranieri, confuso, formalmente eccepibilissimo. Ora, riscritto in bella copia il restyling degli ospedali è finalmente in dirittura d'arrivo.

Questi i punti principali del Regolamento:
•adotta un criterio vincolante di programmazione ospedaliera indicando alle regioni il parametro della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, da applicarsi tenendo conto anche della mobilità sanitaria interregionale, attiva e passiva;

•fissa criteri uniformi per la classificazione delle strutture ospedaliere in tre livelli a complessità crescente ( presidi ospedalieri di base, con bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti; presidi ospedalieri di I livello, con bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti; presidi ospedalieri di II livello, con bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti), prevedendo, per le strutture ospedaliere private accreditate, un numero minimo di posti letto in grado di assicurare efficacia e sicurezza delle cure;

•indica omogenei standard per singola disciplina fissando specifici parametri, da adottarsi tenendo conto di eventuali specificità del territorio regionale, documentate sulla base di criteri epidemiologici e di accessibilità attraverso compensazioni tra discipline;

•fornisce oggettivi parametri di riferimento in materia di rapporto tra volumi di attività (numero annuo di prestazioni) , esiti favorevoli/sfavorevoli delle cure e numerosità delle strutture, anche sotto il profilo della qualità e del risk management, provvedendo altresì a promuovere modalità di integrazione aziendale ed interaziendale tra le varie discipline secondo il modello dipartimentale e quello di intensità di cure;

•fissa standard generali di qualità , secondo il modello di Clinical Governance, per dare attuazione al cambiamento complessivo del sistema sanitario e fornire strumenti per lo sviluppo delle capacità organizzative necessarie a erogare un servizio di assistenza di qualità, sostenibile, responsabile (accountability), centrato sui bisogni della persona;

•detta specifiche e uniformi indicazioni per la sicurezza degli impianti e delle strutture;

•fornisce ulteriori standard per le alte specialità;

•prevede che le regioni organizzino la rete ospedaliera in reti specifiche in base al modello hub and spoke o a equivalenti altre forme di coordinamento e di integrazione professionale;

•fornisce per la rete dell'emergenza urgenza nuove indicazioni programmatiche ed organizzative, prevedendo anche specifiche misure per assicurare la disponibilità di posti letto di ricovero nelle situazioni ordinarie e in quelle in cui sono prevedibili picchi di accesso;

•fornisce indicazioni, in linea con quelle provenienti dall'Unione Europea, finalizzate a sollecitare specifici percorsi di integrazione terapeutici assistenziali quali ad es. quelli relativi alla presa in carico multidisciplinare delle pazienti affette da neoplasia mammaria attraverso le unità mammarie interdisciplinari (breast unit), nonché di quelle di cui al documento di indirizzo nazionale avente ad oggetto la definizione di specifiche modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia, elaborato dal gruppo di lavoro composto da rappresentanti del Ministero della salute, Regioni e PA ed esperti di Agenas e di società scientifiche.

•fornisce indicazioni, in coerenza con gli atti di indirizzo dell'Unione Europea, affinchè presso i centri di oncologia sia assicurato adeguato sostegno psicologico ai pazienti e ai loro familiari, individuando specifici percorsi di accompagnamento a cura di personale specializzato.

•indica alla regioni l'obiettivo di perseguire operativamente l'integrazione dell'ospedale con la rete territoriale di riferimento, in relazione a: ammissione appropriata, dimissione pianificata e protetta e partecipazione ai percorsi assistenziali integrati, fornendo specifiche indicazioni relativamente alle strutture intermedie che possono essere di diretta interfaccia tra l'assistenza territoriale e quella ospedaliera con particolare riferimento ai cosiddetti Ospedali di Comunità.

•detta parametri di riferimento in materia di strutture per la chirurgia ambulatoriale, sotto il prioritario profilo della sicurezza dei pazienti.

martedì 6 gennaio 2015

L.STABILITA': ANAAO, NUOVE OMBRE PER SSN

31/12 ---La legge di stabilità appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale "oltre a fare cassa e ad avere norme di dubbia costituzionalità, annuncia nuovi tagli destinati a rendere sempre più precario il funzionamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Riducendo progressivamente il perimetro della tutela pubblica del diritto alla salute". E' il commento dell'Anaao Assomed alla legge di stabilità pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
      "Il taglio al Fondo del Ssn, solo nominalmente incrementato - continua l'Anaao - e delegato alla discrezionalità delle singole Regioni, il blocco della spesa per il personale al 2004, l'eliminazione del vincolo di utilizzo ai trasferimenti nazionali per la sanità, avvitano il sistema in una spirale recessiva che coinvolge diritti, investimenti, retribuzioni, condizioni di lavoro. Mentre - osserva il sindacato - la mancata definizione delle aree di contrattazione, con l'ennesima bocciatura di emendamenti non sostenuti dal ministero della Salute con la stessa determinazione mostrata nei confronti delle competenze infermieristiche, provvedimento ordinatorio passato attraverso le rigide maglie di una legge finanziaria, denuncia l'intenzione del Governo di negare ogni contrattazione nazionale senza limiti temporali".
      Secondo l'Anaao, "l'unico spiraglio di luce è la scadenza, per il personale contrattualizzato, delle disposizioni del decreto legge n.78 del 2010, che permetterà di utilizzare gli spazi disponibili a livello regionale o aziendale per dare risposte economiche e normative alla esigenze delle categorie. Dopo circa 2 anni - precisa l'Anaoo - hanno trovato credito le ragioni, portate dall'Anaao e dall'intersindacale, a sostegno della possibilità di intervenire in tal senso senza oneri aggiuntivi per il bilancio pubblico, a differenza di altri settori del pubblico impiego"
Com-Frm/AdnKronos) 31-DIC-14 12:41

domenica 21 dicembre 2014

18/12-Conferenza Presentazione Relazione sullo Stato di Salute del Paese 2012-2013

La Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP) risponde all’esigenza 
di produrre una periodica informativa al Parlamento, e conseguentemente ai cittadini, 
sullo stato di salute della popolazione e sull’attuazione delle politiche sanitarie.
La Relazione costituisce una componente essenziale per la pianificazione e programmazione del Servizio sanitario nazionale, in quanto funge
 da strumento organico di valutazione degli
obiettivi di salute raggiunti e delle strategie poste in essere per il loro conseguimento, 
al fine di valorizzare la promozione della salute e riorganizzare le reti assistenziali, riposizionando gliassistiti al centro di un sistema di cure integrate.
La Relazione sullo Stato Sanitario del Paese è stata introdotta dalla 
legge 23 dicembre 1978,n.  833, ed è stata successivamente individuata, dal decreto legislativo 30 dicembre 1992,n. 502 e successive modificazioni, quale strumento di valutazione del processo attuativo delPiano Sanitario Nazionale.
Nella richiamata normativa sono delineati gli obiettivi della Relazione, nella quale sono:
-illustrate le condizioni di salute della popolazione presente sul territorio nazionale;
-descritte le risorse impiegate e le attività svolte dal Servizio sanitario nazionale;
-esposti i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi fissati dal Piano Sanitario Nazionale;
-riferiti i risultati conseguiti dalle Regioni in riferimento all’attuazione 
dei Piani Sanitari  Regionali;
-fornite le indicazioni per l’elaborazione delle politiche sanitarie e la programmazione degli
interventi.
 
La Relazione sullo Stato Sanitario del Paese è a cura della Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica.