mercoledì 23 luglio 2014

22 Luglio Notizie

22/07/2014:    Il nuovo Dg Agenas è Francesco Bevere

22/7//2014   : Calabria, piano di rientro: spunta il nome di Carlo Lusetti come
commissario per il piano di rientro

 22/7/2014      : Nuove regole su commissariamenti, al via sistema di allerta
Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), diventa organo di verifica centrale, la predisposizione (le procedure dovranno essere definite entro il 30 settembre) di "uno specifico sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell'andamento dei singoli sistemi sanitari che consenta di rilevare, in via preventiva, attraverso un apposito sistema di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance". Un vero e proprio sistema 'Sos' che consenta di valutare per tempo gli scostamenti delle performance dei Ssr. I commissari ad acta avranno anche il potere di proporre la decadenza di Dg, direttori sanitari e amministrativi qualora alla verifica annuale non siano stati raggiunti gli obiettivi stabiliti per contratto. Dovrà essere infine predisposto entro il 31 marzo 2015 un "testo unico di raccolta delle disposizioni vigenti in materia di piani di rientro dai disavanzi sanitari"

venerdì 4 luglio 2014

Sintesi Bozza Patto Salute 2014-2016. In mail i Soci pdf con allegato documento

L’intero sistema di governante della Sanità va ripensato,
anche alla luce della riforma Costituzionale che ridefinirà regole e competenze istituzionali
 con l’obiettivo è “rafforzare e qualificare la sinergia tra ministero della Salute,
ministero dell’Economia e Regioni”. È da questo presupposto che parte il
Patto per la Salute, che nella bozza oggi all’attenzione delle Regioni
evidenzia anzitutto la necessità di individuare “strumenti forti” per “assicurare
la sostenibilità del Ssn, per garantire l’equità e l’universalità del sistema
nonché dei Lea in modo appropriato e uniforme”.
“Il nuovo Patto–si legge nelle premesse del documento
–ha l’ambizione di considerare il sistema salute come un insieme di attori che costituiscono
valore per il sistema paese. La salute è vista non più come una fonte di costo,
bensì come un investimento economico e sociale. Per questo si delineano
percorsi chiari di interazione con i territori e le altre amministrazioni centrali
per rafforzare la ricerca e lo sviluppo nel settore biomedico”. Ma l’interazione
servirà anche a “monitorare il prezzo dei farmaci e dei dispositivi” e “ad offrire
i migliori prodotti per la salute dei cittadini”. Dunque, “il nuovo Patto andrà
monitorato nella sua attuazione con senso di responsabilità e in un rapporto
di leale collaborazione tra le parti”, attraverso un tavolo permanente della
Conferenza Stato-Regioni che costituirà una sorta di cabina di regia, “a cui è,
tra l’altro, demandata l’elaborazione di proposte per la spending review
interna al settore sanitario”.
FONDO SANITARIO NAZIONALE
(ART. 1)
Per il 2014 lo stanziamento è confermato in 109,928 miliardi, salirà a 112,062
nel 2015 e a 115,444 nel 2016 “salvo–precisa il testo–eventuali modifiche
che non si rendessero necessarie in relazione al conseguimento degli
obiettivi di finanza pubblica e a variazione del quadro macroeconomico”. Nel
frattempo bisognerà lavorare alle pesature dei costi e fabbisogni standard, da
definire entro il 20 luglio 2014 al fine del riparto dei fondi.
Entro il 31 dicembre 2014 dovrà anche essere pronto un documento di
proposte elaborato dal ministero della Salute, su cui dovrà esserci l’intesa
Stato Regioni, contenente proposte per implementare “un sistema adeguato
di valutazione della qualità delle cure e dell’uniformità dell’assistenza sul
territorio nazionale”.
 
I RISPARMI RESTANO ALLA SANITA’
(ART. 1)
La conferma nel comma 4 dell’articolo 1 del Patto.
LEA
(ART. 10)
Al lavoro anche sui Lea, per aggiornarli entro il 31 dicembre 2014.
Quanto alla verifica dei Lea, il Patto prevede che il mancato conseguimento
degli obiettivi di salute e assistenziali previsti dai Lea stabiliti per i direttori
generali costituisce un “grave inadempimento contrattuale” per la quale si
prevede la decadenza autormativa dei direttori generali.
 
ASSISTENZA TERRITORIALE
(ART. 5)
Accelerata su lla costituzione delle Uccp e Aft per la medicina convenzionata,
che costituiranno “le uniche forme di aggregazione delle cure primarie” in cui
“confluiscono” quindi “le diverse tipologie di forme associative” realizzate
nelle varie Regioni.
Le Uccp saranno caratterizzate dal lavoro multi professionale, garantito dal
coordinamento tra le varie professionalità con particolare riguardo
all’integrazione tra medicina generale e medicina specialistica. Ogni Aft della
medicina generale e della pediatria è funzion
almente collegata all’Uccp.
Stabilito poi che le Aft della medicina generale coprano un bacino di utenza
non superiore a 30.000 abitanti.
ASSISTENZA OSPEDALIERA
(ART. 3)
Va adottato, senza ulteriori rinvii, il regolamento sugli standard qualitativi,
strutturali, tecnologici e quantitativi previsti dal decreto 95/2012 dell’ex
ministro Balduzzi. Entro il 31 dicembre 2014 Stato e Regioni dovranno anche
stipulare un’intesa sugli indirizzi per la piena realizzazione della continuità
assistenziale ospedale-territorio. Entro 6 mesi dalla stipula del Patto sarà
inoltre definito un documento di indirizzo sull’appropriatezza riabilitativa, “per
garantire alla persona con disabilità un percorso riabilitativo integrato
all’interno della rete riabilitativa”.
 
 
GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE
UMANE (ART. 21)
Nel testo si parla della "necessità" di valorizzare le risorse umane del Ssn, al
fine di garantire una nuova organizzazione del Ssr, con particolare riferimento
alla riorganizzazione della rete ospedaliera, servizi territoriali e presa in carico
delle cronicità e delle non autosufficienze.
Al fine di razionalizzare e facilitare l'accesso dei giovani medici alla
professione sanitaria all'interno del Ssn, si indica nel Patto l'istituzione di un
Tavolo politico per individuare, anche alla luce
dell'esperienza di altri paesi UE, secifiche soluzioni normative.
 
 
RICERCA SANITARIA
(ART. 19)
“E’ fondamentale–si legge nel testo–
il reperimento delle fonti di
finanziamento, l’individuazione delle possibile sinergie tra ricerca pubblica,
privata, nazionale, europea ed extraeuropea e la ovalizzazione delle risorse
già presenti nel Ssn”. Quindi, il Patto sollecita ad “evitare rischi di duplicazioni
e sovrapposizioni integrando le risorse e individuando tematiche condivise
dai soggetti finanziatori”. Inoltre “deve essere mantenuto e implemento un
percorso rigoroso e trasparente che si occupi non solo di selezionare le
migliori proposte di ricerca, ma che aiuti anche concretamente a definire le
priorità più utili alla gestione delle aree di incertezza negli interventi sanitari”.
 
 
LOTTA AL DOLORE
(ART. 5)
Nelle Aft e nelle Uccp dovrà ess
ere prevista una figura medica formata ed
esperta sulle tematiche legate alla terapia del dolore.