sabato 19 ottobre 2013

7/10   Le richieste delle Regioni al Governo non si fermano al Patto per la salute.
All’attenzione dei governatori c’era anche l'applicazione della direttiva europea sui diritti dei pazienti all'assistenza sanitaria transfrontaliera e sul saldo della mobilità sanitaria internazionale.
Vasco ERRANI : “Una questione “molto delicata”, per questo ha chiesto all’Esecutivo di costruire “insieme il decreto della mobilità sanitaria transfrontaliera”.

Fonte: Commissione Europea
La direttiva, che dovrà essere recepita dagli Stati membri della UE entro il prossimo 25 ottobre, prevede l'istituzione di un quadro generale volto a:
- chiarire i diritti dei pazienti relativamente al loro accesso all’assistenza sanitaria transfrontaliera e al loro rimborso;
- garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni di assistenza sanitaria fornite in un altro Stato dell’UE;
- promuovere la cooperazione in materia di assistenza sanitaria tra gli Stati membri.

La direttiva non si applica:
- ai servizi nel settore dell’assistenza di lunga durata;
- ai trapianti d'organo;
- ai programmi pubblici di vaccinazione.

Responsabilità degli Stati membri
Ogni Stato membro deve designare uno o più punti di contatto nazionali per l’assistenza sanitaria transfrontaliera. Tali punti di contatto consultano le organizzazioni dei pazienti, i prestatori di assistenza sanitaria e le assicurazioni sanitarie. Essi hanno il compito di fornire ai pazienti informazioni sui loro diritti, quando questi decidono di beneficiare dell’assistenza sanitaria transfrontaliera, nonché le coordinate dei punti di contatto nazionali di altri Stati membri.

Lo Stato membro di cura organizza e fornisce l'assistenza sanitaria, assicurandosi che siano rispettate le norme di qualità e di sicurezza al momento della prestazione dell'assistenza, in particolare attraverso l'adozione di meccanismi di controllo. Garantisce altresì il rispetto della tutela dei dati personali e della parità di trattamento dei pazienti di altri Stati membri. Il punto di contatto nazionale dello Stato membro di cura fornisce le informazioni necessarie ai pazienti.
In seguito alla prestazione di assistenza, è lo Stato membro di affiliazione a farsi carico del rimborso della persona assicurata, a condizione che il trattamento ricevuto rientri nelle cure rimborsabili previste dalla legislazione nazionale.

Modalità di rimborso dell’assistenza transfrontaliera
Lo Stato membro di affiliazione deve assicurarsi che i costi sostenuti da una persona assicurata che si è avvalsa dell’assistenza sanitaria transfrontaliera siano rimborsati, purché detta persona abbia diritto a quel tipo di prestazione. L'importo dei rimborsi equivale all'importo che sarebbe stato rimborsato dal sistema obbligatorio di sicurezza sociale, se l'assistenza sanitaria fosse stata erogata sul suo territorio. L'importo non deve tuttavia superare il costo effettivo dell'assistenza sanitaria ricevuta.

Lo Stato membro di affiliazione ha la possibilità di rimborsare altri costi afferenti, come le spese di alloggio o di viaggio.
Una persona assicurata può anche beneficiare di rimborsi nel quadro di prestazioni ottenute grazie alla telemedicina.
Per la copertura di una determinata assistenza sanitaria transfrontaliera, lo Stato di affiliazione può prevedere un sistema di autorizzazione preventiva per evitare il rischio di destabilizzare la pianificazione e/o il finanziamento del suo sistema sanitario. Lo Stato di affiliazione deve sistematicamente concedere tale autorizzazione quando il paziente ha diritto all’assistenza sanitaria in questione e quando tale assistenza non può essere prestata sul suo territorio entro un termine giustificabile dal punto di vista clinico. Per contro, può rifiutarsi di concedere l’autorizzazione al paziente in casi precisamente dettagliati.

Se un paziente chiede un’autorizzazione preventiva e le condizioni sono soddisfatte, l’autorizzazione deve essere concessa conformemente al regolamento sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, a meno che il paziente non chieda che l’autorizzazione sia trattata nell’ambito della presente direttiva.
Le procedure amministrative relative alla fornitura dell'assistenza sanitaria devono essere necessarie e proporzionate; sono attuate in modo trasparente, entro i termini preventivamente stabiliti e in base a criteri obiettivi e non discriminatori. Nell’esame amministrativo di una richiesta di assistenza sanitaria transfrontaliera gli Stati membri devono tenere conto principalmente dello stato di salute specifico del paziente nonché dell’urgenza del caso e delle singole circostanze.

Cooperazione in materia di sanità
Gli Stati membri cooperano per agevolare l'attuazione della direttiva. In particolare, sostengono la creazione di reti di riferimento europee di fornitori di assistenza sanitaria allo scopo di contribuire a promuovere la mobilità degli esperti in Europa e l'accesso a cure altamente specializzate, grazie alla concentrazione e all'articolazione delle risorse e delle competenze disponibili.

Gli Stati membri riconoscono la validità delle prescrizioni mediche rilasciate in altri Stati membri, se i medicinali prescritti sono autorizzati sul loro territorio. È necessario adottare misure volte ad agevolare il riconoscimento reciproco e la verifica dell'autenticità delle prescrizioni da parte dei professionisti della sanità.
Gli Stati membri sono inoltre incoraggiati a collaborare nell’ambito del trattamento delle malattie rare grazie allo sviluppo di capacità di diagnosi e di cura. La base dati Orphanet e le reti europee possono essere utilizzate in tale ottica.
I sistemi o i servizi di sanità on-line consentono anche la fornitura di assistenza transfrontaliera. La presente direttiva prevede la creazione di una rete di autorità nazionali responsabili dell’«assistenza sanitaria on line» al fine di rafforzare la continuità delle cure e garantire l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità. Infine, la creazione di una rete delle autorità o degli organi responsabili della valutazione delle tecnologie sanitarie contribuirà a facilitare la cooperazione tra le autorità nazionali competenti in questo settore.

sabato 12 ottobre 2013

Barbara Gobbi scrive : Gli altri «Esiti»: ecco i bersagli 2012 del MeS Sant'Anna

Otto Regioni e Province autonome in network per migliorare le performance e fare governance. E' stato presentato il 10 Ottobre il convegno a Matera il Report 2012 (Vedi link Correlato ) basato sul "bersaglio", cioè la rappresentazione grafica del sistema di valutazione delle performance dei servizi sanitari, che permette il confronto anche a livello aziendale su circa 160 indicatori selezionati con un processo di condivisione tra le realtà aderenti al nerwork: Toscana (la Regione pioniera), Basilicata, Liguria, Marche, Umbria, Veneto, P.a. di Trento e Bolzano.

Il sistema di valutazione - ideato dal Laboratorio Management e Sanità (MeS) Sant'Anna e sfociato nella costituzione del network nel 2008, quando ad aderire erano solo Toscana, Liguria, Piemonte e Umbria - riconduce a sintesi i dati in 60 indicatori: il "bersaglio", con 5 fasce di valutazione a seconda della performance rilevata, fotografa al centro i punti di forza; nelle aree rosse e arancioni i punti di debolezza. «Pur avendo performance differenti nei vari ambiti - spiega Anna Bonini del MeS Sant'Anna - le Regioni mostrano miglioramenti su tanti degli indicatori selezionati, soprattutto la Basilicata e la Toscana». A partire dal tasso di ospedalizzazione - in calo in tutte le Regioni - passando per la qualità clinica, fino ad arrivare alle attività territoriali. «Aumenta - spiega Bonini a questo proposito - la presa in carico dei pazienti cronici». Potenziata anche l'integrazione ospedale-territorio, mentre nell'ambito della prevenzione quest'anno sono stati introdotti nuovi indicatori sulle malattie infettive e sulle coperture vaccinali.

Inevitabile il paragone con il Programma Esiti di Agenas, anch'esso mirato a rilevare le performance locali. «L'approccio proposto dal metodo "bersaglio" non si contrappone ma viceversa si integra con la valutazione degli Esiti», spiega Sabina Nuti, responsabile del Laboratorio MeS - Scuola superiore Sant'Anna. Che mira a valorizzare gli intenti del network e la sua capacità di dare un apporto concreto al perseguimento degli obiettivi di governance e di appropriatezza dell'intero Ssn: «L'obiettivo del sistema di valutazione adottato dalle Regioni del network - aggiunge infatti - è dotarsi di un sistema di governo condiviso e non imposto dal ministero, che vede le Regioni stesse proattive e responsabili dei propri risultati, capaci di implementare meccanismi per migliorare il valore aggiunto per ogni euro speso di risorse pubbliche. Ogni numero da solo dice poco e non è mai esaustivo, ma considerato accanto ad altri, discusso e usato per attivare ulteriori analisi sulle determinanti dei risultati, rappresenta uno strumento essenziale per aumentare le competenze e riconoscere i percorsi da seguire per migliorare.
http://www.sanita.ilsole24ore.com/pdf2010/Sanita2/_Oggetti_Correlati/Documenti/Regioni-e-Aziende/2_MeS_Report_Network_2012.pdf?uuid=75ef3848-319f-11e3-bee4-08039ef65e9d
 

giovedì 10 ottobre 2013

SCUOLA SPECIALE ACOI DI CHIRURGIA AMBULATORIALE E DAY SURGERY

SCUOLA SPECIALE ACOI DI CHIRURGIA AMBULATORIALE E DAY SURGERY
Direttore: Dr. Marsilio Francucci
S. C. Chirurgia Generale a Degenza Breve - Unità di Day Surgery
Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni

EDIZIONE 2013

Sede del corso: Azienda Ospedaliera "S. Maria" Terni

I Modulo: 10 ottobre al 12 ottobre

 DAY SURGERY: CONTESTO DI RIFERIMENTO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
 CHIRURGIA DELL’ERNIA E DELLA PARETE ADDONINALE: UNA SOLUZIONE SU MISURA (Formazione sul campo)
 STRUMENTI METODOLOGICI PER L’ELABORAZIONE DI UN PROGETTO DI MIGLIORAMENTO ORGANIZZATIVO (Formazione sul campo)
 CHIRURGIA FLEBOLOGICA (Formazione sul campo)
 L’OFFERTA CHIRURGICA TRA DIVERSI SETTING ASSISTENZIALI
 LA GESTIONE DEL PAZIENTE IN UN CONTESTO DI CLINICAL GOVERNACE

II Modulo: Novembre  2013

 ORGANIZZAZIONE E TEAM BUILDING
 PROCTOLOGIA IN DAY SURGERY: TECNICHE A CONFRONTO (Formazione sul campo)
 GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO  IN DAY SURGERY
 CHIRURGIA DELLA MAMMELLA (Formazione sul campo)
 GLI STRUMENTI DELLA CLINICAL GOVERNANCE (Formazione sul campo)
 STRUMENTI DI LAVORO FUNZIONALI ALLA DAY SURGERY (Formazione sul campo)
 ELABORAZIONE DI UN PROGETTO DI CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO (Formazione sul campo)

III Modulo:Dicembre  2013

 MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ E CULTURA MANAGERIALE IN SANITA’
 LA GESTIONE DEL DOLORE NEL PAZIENTE IN DAY SURGERY (Formazione sul campo)
 STRUMENTI DI LAVORO FUNZIONALI ALLA DAY SURGERY (Formazione sul campo)
 LA VALUTAZIONE DEGLI OUTCOME E LE BUONE PRATICHE CLINICHE
 PRESENTAZIONE DEI PROGETTI
 Corso Base: 50 crediti  Corso Avanzato: 50 crediti

MODALITA’ DI ISCRIZIONE
La domanda di iscrizione, reperibile sul sito A.C.O.I
(www.acoi.it), nella sezione scuole speciali, dovrà
essere inviata per posta elettronica alla segreteria
scientifica                                                        

QUOTA D’ISCRIZIONE: 
MEDICI:          1.000,00 € +IVA per i soci A.C.O.I.
                         1.300,00 € +IVA per i non soci
INFERMIERI:       350,00 € +IVA

SCADENZA ISCRIZIONE:  15 Settembre 2013                   

NUMERO PARTECIPANTI:
                Corso di base:    20
                Corso avanzato: 10
La selezione dei candidati avverrà in base al curriculum formativo.
In caso di esclusione il  partecipante avrà diritto di opzione preferenziale per
l’anno successivo